Il nostro workaway a Raiatea é senz'altro quello più difficile da definire, perché ad ogni episodio positivo ne é sempre corrisposto uno altrettanto negativo. Ma iniziamo dall'inizio.

Per raggiungere Raiatea prendiamo una nave cargo, piena di polinesiani. La traversata é tranquilla con bel tempo. La luna piena illumina il nostro cammino rispecchiandosi sul mare scuro. Dormiamo sui nostri tappetini sul ponte in compagnia di una decina di altre persone, e durante la traversata parliamo con una coppia di francesi provenienti dall'Asia. Un bel viaggio molto autentico che ci lascia sul molo di Uturoa verso le 6 del mattino.

Aspettiamo a un bar di essere recuperati da Florent, un impiegato della fattoria Vaihuti Fresh. Arriva verso le 10 e ci accoglie molto freddamente. Non sorride, parla poco e risponde laconicamente alle nostre domande. Spara a zero sulla fattoria facendo capire che ci sono un sacco di problemi e che francamente ha voglia di andarsene.

Alla fattoria piove, pare che Raiatea sia l'isola più piovosa dell'arcipelago, e che questa parte ne sia il miglior esempio. A Uturoa può far bello ma qui a Vaihuti piove almeno una volta al giorno. Le zanzare adorano questo clima tiepido e umido e ci danno rapidamente il benvenuto nel magazzino che sarà la nostra casa. Tutto é francamente sporco, i materassi hanno macchie di muffa, il bagno secco sembra uscito da un film dell'orrore (guardate le foto)! :D

A pranzo mangiamo con gli operai e solo uno si presenta come si deve. I volontari già presenti fanno capire che la situazione é un po' scomoda ma che ci si può adeguare. Alessandro sta qua da 3 settimane, Aaron da un mese e Lennart da una settimana. Dopo pranzo facciamo i piatti e andiamo a fare un giro nella fattoria e dintorni. Vicino c'é una motu, un'isoletta di corallo colonizzata dalle palme di cocco. Per raggiungerla bisogna guadare il mare, sfidando pezzetti di corallo affilato che si celano sott'acqua. Ci andremo due volte durante il nostro soggiorno. A parte questo ci sono poche altre attrazioni. Il supermercato più vicino é a una decina di chilometri, il bus passa poco spesso (lo chiamano "le truck") e non circola il sabato e la domenica quando non lavoriamo. Vista la scarsezza di distrazioni, molti woofer lavorano tutta la giornata insieme agli operai, che fanno qualche storia quando i volontari staccano prima di loro. Thierry, il capo della fattoria, questa settimana é assente perché é in Francia a rappresentare l'agricoltura polinesiana dinanzi al senato. Trovo strano che un bianco, non originario della Polinesia, con una fattoria che produce poco e da soli 3 anni sia stato selezionato per questo compito. Lo conosceremo la settimana seguente. Quando é sull'isola passa fugacemente 3 volte a settimana andando raramente a vedere i campi e le colture, preferendo occuparsi di marketing e facendo grandi discorsi ai lavoratori nel magazzino affianco al nostro.

Il giovedì, il nostro primo giorno di lavoro, siamo mandati con Joel a recuperare insalate. Lui é simpatico e scambia qualche battuta con noi. Segue un inedito lavoro che classificherei di coccole alle verdure. Laviamo tutto, papaye, melanzane, cetrioli, fagioli, insalate. Asciughiamo per essere sicuri che non resti la minima traccia di quella cosa disgustosa che si chiama terra. Incolliamo degli adesivi con scritto BIO su ogni cetriolo e papaya. Imbustiamo e sigilliamo i fagiolini e le insalate. Piuttosto che agricoltura biologica qui si fa bio chic. Proviamo a porre qualche domanda a Florent che é il responsabile delle culture e sembra essere abbastanza preparato ma riceviamo delle risposte altezzose e telegrafiche.

La sera vediamo Aaron, il workawayer che é qui da più tempo, che girovaga abbastanza scosso. Andiamo a fare una passeggiata insieme e ci spiega che é stato minacciato di botte da Taniera, il capo dei lavoratori. Quest'ultimo si é immaginato che i due tedeschi Aaron e Lennart, parlando tra di loro in tedesco, lingua che lui non parla assolutamente, insinuassero che é omosessuale. In realtà Alessandro conferma che tra i due non c'é mai stata molta simpatia e Aaron era già stato spintonato da Taniera durante il suo soggiorno qui. Per fortuna aveva previsto di abbandonare la fattoria proprio l'indomani. Aaron é comunque molto contento globalmente del suo soggiorno qui, e per festeggiare con noi prima di andarsene recupera con Lennart un filetto di tonno che facciamo a cena. Un vero banchetto!

Lennart, non sentendosi al sicuro, venerdi non lavora e cerca una sistemazione alternativa ad Uturoa. Noi sembriamo in qualche modo accomunati ai tedeschi, al mattino, i lavoratori chiamano solo Alessandro per lavorare e noi dobbiamo andargli dietro per cercare un'occupazione. Oltre al fastidio di dover elemosinare lavoro, siamo abbastanza raffreddati dall'episodio tra Aaron e Taniera e facciamo meno sforzi per aprirci verso i lavoratori che sembrano fare comunella col proprio capo per evitare probabilmente di essere esclusi dal gruppo. La giornata passa comunque senza problemi e arriva il weekend.

La cugina di Moeata, Marie Louise, che vive a Raiatea ci invita a una festa e passa a prenderci. Passiamo un bel weekend scoprendo un sacco di cose sulla cultura locale. Scopriamo anche che molta gente del posto non vede di buon occhio la fattoria dove siamo alloggiati, pare che percepiscano una sorta di arroganza da parte dei soci fondatori.

Con la nuova settimana arrivano nuovi volontari. Martedì arriva Ellie, un'americana non attesa da nessuno perché l'informazione non é passata a Florent, e quindi dovrà prendere un taxi e spendere un sacco di soldi per raggiungere la fattoria. Mercoledì arrivano Taina e Julien da Bourges, arrivati col cargo come noi, trovano pure loro che devono estorcere le parole di bocca a Florent. Eppure Florent poco a poco si apre, mano a mano che gli rompiamo le palle dicendogli che non abbiamo da mangiare o che il bagno secco fa schifo ridendoci su. Giovedì ci fa fare il giro della fattoria e gli chiediamo un sacco di cose. L'aria di supponenza é sparita dai suoi modi di fare, forse dopotutto gli andiamo abbastanza a genio. Primo momento che somigli ad uno scambio serio, ad una settimana dal nostro arrivo. Venerdì lavoro con lui in un clima di buona cooperazione per passare la motozappa su un terreno brullo, bella sudata! Il sabato si propone di passare a prendere tutti i volontari e portarci a Uturoa, dove ritroviamo internet e compriamo del tonno fresco, che prepariamo a casa sua. Da casa sua si può raggiungere a nuoto una palafitta abbandonata dove si coltivavano perle, dopo pranzo tutti in acqua a cercare i pesci! La sera ceniamo a una roulotte (dei furgoni/ristorante, potremo dire i caddozzoni del posto) tra tante risate. Anche la vita nel magazzino é migliorata dall'arrivo di Taina e Julien, che stanno traslocando alle Marchise e hanno di tutto di più. Tra cui anche un videoproiettore e un sacco di film con cui ci riempiamo diverse serate!

Il venerdì abbiamo anche parlato per la prima volta con Thierry, il capo della fattoria. Gli racconto quanto é successo tra Taniera e Aaron e sembra prendere molto sul serio la cosa. Il lunedì seguente Taniera non c'é, é in vacanza forzata. La situazione coi lavoratori é totalmente diversa, vengono a salutare, mangiano con noi e il clima é più rilassato. Anche se la situazione pare migliorare coi lavoratori, non cambia il fatto che in due settimane lo scambio é stato molto limitato, e dal momento che abbiamo la possibilità di andare a stare da Marie Louise decidiamo di andarcene una settimana prima, senza nessun problema da parte di Thierry, che pratica dell'overbooking e aveva già previsto l'arrivo di altri due volontari, non so dove avrebbero dormito se non ce ne fossimo andati! 

Qualche giorno dopo aver lasciato Vaihuti abbiamo redatto e postato un commento descrivendo la nostra esperienza sulla piattaforma workaway. Il commento é stato pubblicato modificato dal team workaway, che ha tolto la parte in cui descrivevamo l'episodio tra i due tedeschi e Taniera. Resta comunque chiara e invariata la nostra critica riguardo alla mancanza di scambio e considerazione per i volontari. In particolare, il team workaway ha contattato Thierry perché chiarisca il numero d'ore lavorative effettivamente richiesto. Thierry ci ha a sua volta contattato per scusarsi dell'accaduto e per sapere se potremmo cambiare il commento per quanto riguarda il numero di ore. Messaggio al quale non abbiamo dato seguito, non solo é impossibile modificare un commento, ma il nostro feedback riflette quanto accaduto, sta a lui fare in modo che non riaccada. What happens in Vaihuti doesn't stay in Vaihuti!