Arriviamo a Sao Paulo di pomeriggio con un bus, e dalla stazione prendiamo un uber per andare al nostro ultimo airbnb brasiliano. Siamo accolti da Bruno e Juliana, un pubblicitario e una maestra che lavorano entrambi in proprio. Sono molto simpatici, e dato che devono andare a fare la spesa, come noi, ci propongono di andare insieme. Guardando la nostra spesa, ci fanno notare che nessun brasiliano compra i limoni europei, che effettivamente troviamo raramente sugli scaffali. I brasiliani preferiscono i lime, i limoni verdi più dolci e meno acidi dei nostri.

Accoglienza brasiliana, tornati dalla spesa Bruno ci fa una caipiroska e ci dà dei consigli molto dettagliati per alcune passeggiate qui vicino. Siamo anche invitati a pranzo domani! Il giorno dopo andiamo a visitare il museo d'arte MASP che é proprio vicino, e gratis questo giorno della settimana. Vi sono rappresentate molte epoche e provenienze artistiche, tutte mischiate. Dopo la visita torniamo a casa per mangiare, ma il pranzo a base di pollo al forno, fagioli e riso é pronto alle 4 e mezzo! Andiamo a fare un giretto dopo mangiato ma meno lungo di quanto pensassimo. Sta facendo buio e la zona dove volevamo andare non é molto sicura la notte, ripieghiamo sulla frequentatissima avenida Paulista. Tornati a casa cuciniamo insieme a Bruno una buonissima zuppa di mandioquinha per cena. Il giorno dopo andiamo a piedi fino a Vila Madalena per vedere il vicolo di batman, una stradina tappezzata di bei graffiti. In generale Sao Paulo é più tranquilla di Rio, con molti più grattacieli che spesso e volentieri hanno intere pareti coperte da opere colorate. Bisogna anche dire che é molto meno bella di Rio, niente giungla su colline rocciose e niente mare.

É già ora di ripartire, se vogliamo evitare il traffico e la tariffa dinamica di uber per andare all'aeroporto bisogna uscire già alle 16 anche se il volo é alle 21 e mezzo. Chiamiamo un uber ma non arriva, dopo un po' il tipo ci chiama, la app gli ha dato un indirizzo vicino al nostro ma inesatto. Me la cavo in portuñol ma parlare al telefono con il traffico affianco non é ancora il mio forte. Dopo molti scambi riusciamo a capire che lui viene da noi e non viceversa. Quando ci incontriamo di persona ridiamo delle incomprensioni e il tipo mi dice che dall'accento al telefono pensava che fossi cinese! :D É divertente anche perché Jade mi diceva lo stesso quando iniziai a parlare francese :D

Dopo più di sei mesi stiamo davvero abbandonando il continente sudamericano, con un pizzico di nostalgia ed eccitazione!