Atterrati a Saigon prendiamo un taxi per andare da Thanh Lan, la coinquilina di Jade ai tempi dell'Erasmus a Bucarest! Eravamo già venuti a trovarla a Hanoi 5 anni fa ed eravamo stati molto bene, stavolta è l'occasione di vederla qui! Vive in periferia, in un grande palazzone di 30 piani, in "campagna", come dice lei. Il taxista che ci lascia davanti a casa sua insiste tantissimo per avere una mancia che non merita particolarmente, e che non avrà... ci vengono in mente tanti ricordi della nostra prima esperienza al nord :D Thanh Lan è in vacanza e ci accoglie a braccia aperte, ci ha preparato una cenetta coi fiocchi, e ci ospita in una stanza molto carina. Nei giorni che seguono abbiamo modo e tempo di parlare un sacco, le nostre conversazioni sono intervallate regolarmente dalle delizie che ci prepara o che ci fa assaggiare in ristorantini che conosce. Tra lei e il suo compagno è difficilissimo anche riuscire a pagare qualcosa, solo una sera l'abbiamo vinta riuscendo a pagare al mercato. Oltre a dilettarsi in cucina propone di prendere un po' di tempo per truccare Jade, che vedremo in una versione tutta nuova e insolita, per lei stessa e per me!

Le giornate passano e in questa comodità ci rendiamo conto della stanchezza accumulata. Un giorno decidiamo che è tempo di risvegliarci dal torpore in cui ci siamo lasciati andare, e di fare una spedizione al centro per spedire un pacco in Francia, abbiamo almeno 6 kg di souvenirs accumulati in Indonesia di cui dobbiamo disfarci per la salute delle nostre schiene e delle lampo dei nostri zaini. Il pacco parte, dopo aver pagato qualche tassa immaginaria che finanzia probabilmente le famiglie degli impiegati. Passiamo anche al consolato cambogiano per scoprire che la tassa immaginaria di 5$ sul visto che applicano alla frontiera si applica anche qui... tanto vale pagarla direttamente alla frontiera! Nel sud-est asiatico le tasse dipendono dalla faccia! Proviamo a andare a visitare il museo della medicina tradizionale vietnamita, molto legata a quella cinese. Un casino per arrivarci. Il nostro gps mostra una stradina continua che non esiste, ci tocca rifare il giro dell'oca ripassando dal via per arrivarci dopo tanti tentativi. Il tutto con delle strade che non sono fatte per i pedoni, i pochi marciapiedi sono usati come parcheggi o peggio scorciatoie dagli scooter che sfrecciano senza rispettare nessuna regola, destra o sinistra, rosso o verde, marciapiede o strada non fa alcuna differenza! Il museo alla fine si rivela caro, in un bell'edificio ma con quasi nessuna spiegazione, da cui usciamo sapendone tanto quanto ne sapevamo prima di entrare. Per fortuna chiudiamo la giornata insieme a Thanh Lan, il suo compagno e una sua amica, in un ristorante speciale dove moltissime pietanze sono a base di funghi ignoti di forme e colori diversi, da cuocere in un brodo che bolle su un fornello installato sul tavolo. Tra molte esitazioni siamo anche riusciti a scegliere la nostra prossima tappa: Hoi An nel centro del Vietnam che raggiungeremo con un treno di ben una ventina di ore!