Siamo venuti in Nepal per andare in montagna e ci andremo! Anche se il meteo quest'anno è stranissimo e tutti dicono di non avere visto una roba del genere da almeno una ventina d'anni. Quando abbiamo visto che le temperature erano risalite a Pokhara, che le strade si riempivano di turisti e che avevamo lasciato abbastanza tempo di riposo alle mie ginocchia, ci siamo detti che era ora di fare il circuito degli Annapurna. Siamo allora andati all'ufficio TIMS e ACAP e abbiamo comprato i permessi, non ci hanno detto niente anche quando hanno visto che avevamo selezionato il circuito e il base camp come itinerario previsto. Quando siamo tornati al nostro hotel per affittare dei sacchi a pelo, siamo capitati su un ex-guida che lavora lì, che ci ha informato del fatto che il passo era, per la terza volta durante questa stagione, chiuso a causa della neve. Anche il base camp degli Annapurna era stato spazzato via dalle valanghe, e che era al momento altamente sconsigliato andarci. Una rapida ricerca ci ha effettivamente confermato che malgrado il bel tempo a Pokhara, sulla parte est del circuito le temperature previste erano sotto zero anche durante il giorno. Abbiamo quindi deciso di fare solo la parte ovest del circuito in senso orario, al contrario rispetto a quanto fa la maggior parte dei trekkers, e eventualmente dare tempo al clima di diventare un attimo potabile anche quest’anno (forse).

Giorno 1 – Polvere

Pokhara-Nayapul in bus

Nayapul (970 mslm)-Birethanthi-Tikhedhunga (1450 mslm) - 8 km & 480 m di dislivello positivo

Il bus urbano ci lascia al Baglung park, da cui partiamo con un altro bus verso Nayapul, seguendo un tragitto molto polveroso. Nayapul è noto come una delle principali estremità del trek di Poon-Hill, l'informazione è probabilmente non più di attualità, infatti per iniziare dobbiamo attraversarlo e raggiungere Birethanthi. Sulla strada troviamo un falso checkpoint dei nostri permessi di ingresso (con tanto di falsi cartelli!) in cui chiedono generiche donazioni per le loro tasche. Rifiutiamo e schiviamo ancora un paio di bimbi mendicanti, probabilmente mandati dai loro stessi genitori... Troviamo il vero checkpoint a Birethanthi (senza donazioni richieste) e il tragitto inizia sulle lastre di pietra dei cammini del villaggio. Il cammino purtroppo si ricongiunge con la strada polverosissima trafficata da molte jeep. Di solito la gente percorre il tragitto Birethanti-Ghorepani in due tappe, ma la gente ha poco tempo e soprattutto dei portatori per trasportare la loro roba! Noi sentiamo tutto il peso dei nostri 12 kg di zaino sulla schiena, e avendo tempo, perché correre per arrivare prima? Decidiamo quindi di spezzare la salitona in 3 tappe. Per la prima tappa ci fermiamo a dormire nel punto dove la strada e il sentiero si separano di nuovo, a Tikhedunga. Il villaggio è carino ma costituito ormai da soli lodge. La proprietaria un po' assillante vorrebbe che mangiassimo sempre solo i pasti che vende più cari.

Giorno 2 – Scalinate

Tikhedunga (1450 mslm)-Banthanti (2205 mslm) - 3,8 km & 756 m di dislivello positivo

Iniziamo la giornata controllando il conto del lodge a Tikhedunga per trovare che stanno provando a aggiungere qualcosina in più, stessa scena al ristorante a pranzo… Riusciamo a pagare il prezzo giusto entrambe le volte ma siamo davvero scoraggiati da questo tipo di mentalità. Per fortuna questi sono gli ultimi episodi sgradevoli ravvicinati e lungo il cammino si faranno più rari. Salendo ci allontaniamo forse dalla mentalità della vallate, e anche se i prezzi salgono ancora un attimo, le persone sono più oneste e simpatiche, e sentiamo meno la separazione locale-turista. E saliamo eccome! Questa parte è famosa per la forte pendenza e le scalinate che preoccupano i trekkers che lo percorrono spesso in discesa. Lungo le scale che salgono e salgono scopriamo i primi rododendri in fiore che rendono celebre il trek di Poon-Hill. Ci fermiamo in un hotel niente male che di solito dovrebbe avere una bellissima vista sulla vallata e le montagne, ma purtroppo è tutto nuvolo e il pomeriggio diluvia! Niente di meglio di un buon libro affianco alla stufa

Giorno 3 – Pioggia e neve

Banthanti (2205 mslm)-Nangethanti-Ghorepani Deurali (2855 mslm) - 6,8 km & 650 m di dislivello positivo

Le scale proseguono ma il peggio è passato, salendo, il cammino si addentra nella foresta che per la prima volta pare più selvaggia, spariscono i campi e i pascoli per lasciare il posto al bosco. La pioggia e la grandine ci raggiungono a metà percorso, ci fermiamo a Nangethanti per un tè caldo. Smette e decidiamo di proseguire, verso Ghorepani iniziamo a vedere i resti della neve che è arrivata fuori stagione e ha ricoperto questa zona qualche settimana fa. Troviamo un buonissimo hotel con camere basiche ma pulite e con vista eccezionale, doccia calda e un'ottima cucina. Serata a chiaccherare vicino alla stufa con altri viaggiatori.

Giorno 4 – Riposo Ghorepani Deurali 0 km :D

Il meteo ci consiglia che domani la vista sarà limpida sotto un sole splendente, siamo già nel posto giusto, non ci resta che aspettare! Facciamo un giretto a Ghorepani, che è un simpatico villaggio attraversato da pittoresche carovane di asini che trasportano legna, sacchi di riso e bombole del gas.

Giorno 5 – Fango

Ghorepani Deurali-Deurali 3,9 km & 332 m di dislivello positivo

Partiamo scortati dai folti gruppi turistici, il panorama è bello ma è dura ottenere una foto senza una faccia sconosciuta in mezzo. Più saliamo e più troviamo sui sentieri la neve che fonde mischiandosi alla terra, creando una fantastica poltiglia scivolosissima. In molti usano i cramponi, noi non ce li abbiamo. Arrivati a Deurali ci informiamo sul sentiero che avremmo voluto prendere per andare al belvedere Dolbato, pare che nessuno lo stia usando a causa della neve. Decidiamo di non tentarcela, arrivare qui ci ha già mostrato che non siamo preparati a queste condizioni! Domani torneremo a Ghorepani per proseguire scendendo verso Tatopani. Passiamo qui una notte sottozero in un hotel tipicissimo e spartanissimo tenuto da una simpatica signora.

Giorno 6 – Top

Deurali-Ghorepani Deurali 3,9 km & 332 m di dislivello negativo

Ci svegliamo presto e mentre facciamo colazione la proprietaria del lodge screma del latte fermentato e bollito per fare l'equivalente del burro qui, il ghee. La giornata è splendida, ancora meglio di ieri. In più il fango sul sentiero è ancora gelato e scivoliamo molto meno. Arrivati ai belvedere, chissà perché c'è pochissima gente in confronto a ieri, la vista spettacolare è tutta per noi! Di ritorno al nostro hotel a Ghorepani ci riaccolgono col sorriso, e con una bella stufa accesa!

Giorno 7 – Rododendri e male al ginocchio

Ghorepani Deurali (2855 mslm)-Shikha (1980 mslm) - 6,5 km & 875 m di dislivello negativo

Questa parte del sentiero è bellissima, i tanto agognati rododendri che quest'anno non vogliono fiorire in altitudine a causa del freddo qui seguono spesso il sentiero con i loro fiori rosso fuoco. Purtroppo a partire da Chitre inizio ad avere il mio solito bruciore al ginocchio sinistro, la discesa non perdona. Stavolta però riesco a continuare coi bastoni, e anche se lentamente raggiungiamo Shikha dove troviamo un hotel con bella vista. Scendendo la temperatura è salita di un bel po' e mangiamo in terrazza.

Giorno 8 – Massi che rotolano

Shikha (1980 mslm)-Tatopani (1130 mslm) - 8,5 km & 850m di dislivello negativo

La discesa continua, ci sono fiori e uccellini che cinguettano da tutte le parti, trasmettendoci una sensazione di primavera. Il cammino si interrompe e ci ritroviamo di nuovo sulla strada polverosa, perdipiù con lavori in corso. Assistiamo a una scena inquietante durante una pausa per bere vicino a una cava artigianale al bordo strada. Uomini e donne stanno spaccando e trasportando pietre coi mezzi più arretrati che potete immaginare: piedi di porco, martelli e cesti. Un tipo sta sul lato al di sopra della strada col suo piede di porco. Dopo averci urlato qualcosa con uno o due colpi libera dalla parete due massi immensi che precipitano giù sulla strada. Uno dei due, con una forma più circolare non si ferma, attraversa la strada e precipita giù dall’altro lato! Ma lì giù ci passa il sentiero che avremmo potuto prendere! Meglio proseguire sulla strada… tenendo d’occhio le rocce che ci sovrastano passiamo affianco ai lavoratori che nel frattempo hanno iniziato ad attaccare il masso caduto sulla strada. Recuperiamo il sentiero più tardi, e attraversiamo un bel villaggio fino a raggiungere Tatopani.

Giorno 9 – Fiori d'arancio

Tatopani 0 km

Tatopani (tato=calda, pani=acqua) sorge vicino a delle sorgenti termali e al fiume Kali Gandaki, che scorrendo ha scavato una vallata a picco dalle pareti rocciose altissime, davvero impressionanti. Buona parte del cammino che ci attende seguirà il fiume e questa vallata. L'hotel dove ci siamo fermati a Tatopani non ha delle camere né un ristorante eccezionali, ma ha un grande giardino pieno di aranci in fiore, e tanto è bastato a dirci che ci saremmo rimasti due notti. Il solleone ci invita ad approfittarne per fare il bucato. Tatopani è noto come la tappa finale per rilassarsi dopo aver fatto il circuito in senso antiorario. Abbiamo quindi incrociato gruppi più o meno fieri, e più o meno malandati dei sopravvissuti che ce l'hanno fatta coi loro trofei di visi scottati dal sole e piedi mezzo congelati. Ma noi come al solito andiamo al contrario!