Da Auckland prendiamo un bus per Hamilton dove affittiamo una macchina per le prossime due settimane, non senza aver avuto qualche difficoltà a capirsi col signore dell'autonoleggio. Il nostro anfitrione airbnb viene dallo Sri Lanka ed é molto simpatico, facciamo una bella chiaccherata. Appena presa la macchina andiamo a provare la guida a sinistra per andare a visitare i giardini della città. Tutto ok, a parte un cinese che mi vedo sbucare contromano (sta guidando a destra) ma frenando evito lo scontro frontale. I giardini sono enormi, con delle sezioni a tema molto studiate e interessanti, passiamo un gradevole pomeriggio. L'indomani partiamo per Coromandel, dove ci basiamo a Thames per esplorare la penisola. Il tempo é instabile ma avere una macchina permette di vedere il paesaggio senza bagnarsi, e uscire al momento giusto! La visita del Cathedral Cove sul lato est é simpatica anche se freschetta, ci divertiamo ad ammirare un salvataggio in elicottero di... un ragazzo con una storta alla caviglia. La strada sul lato ovest é più sul lungomare, ammiriamo da terra i delfini che cacciano in gruppo. Bellissimi i giganteschi kauri, alberi autoctoni sempre più rari. Mangiamo in un buon ristorante prima di osservare la luce gialla di fine giornata sui bei pascoli sul ritorno. Le serate a Thames le passiamo davanti alla tv, la tipa ha i 3 dvd del Signore degli Anelli, peccato, riusciamo a vedere solo i primi due. La prossima tappa é Rotorua, famosa per l'attività geotermica e l'eredità Maori. Fa un freddo cane nella casa dove stiamo, i giovani che ci abitano stanno facendo installare l'impianto di riscaldamento, ma per ora non funziona e dormiamo con la cuffia in testa. Il tempo é sempre ballerino, ma dei giorni soleggiati ci permettono comunque di fare delle passeggiate. Tutto é molto turistico, e le principali attività sono a pagamento, e care. Decidiamo di fare solo uno dei diversi parchi geotermici attorno alla città, tra acque che fumano e colori stupefacenti. Siamo un po' delusi dalla sorte dei Maori, che qui dovrebbero essere più presenti rispetto al resto della Nuova Zelanda, e che invece fanno rivivere la propria cultura e le proprie danze apparentemente soprattutto per i turisti, a pagamento e tutti i giorni. Abituati come eravamo in Polinesia a vedere una società a tutti gli effetti con i suoi ritmi e le sue usanze, non ci va di andare a vederne un riflesso commercializzato, uno show non autentico e pensato per i turisti. Molto gradevoli le vasche pubbliche nel parco principale, dove si può andare a scaldare i piedi chiaccherando del più e del meno. A qualche km dalla città si può anche andare a farsi il bagno in un ruscello molto popolare dall'acqua tiepida, peccato che i nostri tatuaggi ancora freschi ci impongano delle posizioni un po' scomode per tenerli al di fuori dall'acqua. Dopo 4 giorni passiamo alla prossima tappa, nella zona del parco nazionale Tongariro. Qui il tempo é proprio cattivo, sappiamo che ci dovrebbero essere delle montagne stupende, ma non si vedono talmente sono coperte dalle nuvole. Ci occupiamo con dei giri in macchina, e diverse camminate nei sottoboschi, che non necessitano di una grande visibilità. L'ultimo giorno c'é uno spiraglio di bel tempo il pomeriggio, decidiamo di provare a attaccare la traversata verso il Tongariro, limitandoci a salire al rifugio Ketetahi. Il giorno prima ha nevicato e gli ultimi 200 metri di dislivello sono sulla neve, che fatica! Dopo una bella vista al sole, il tempo si rovescia rapidamente, é ora di scendere tra i floconi di neve e vento. Avremo visto almeno uno scorcio di questa bella regione... é già ora di tornare a Hamilton per rendere la macchina. Dopo una notte qui ci dirigiamo verso Hastings per il nostro primo workaway neozelandese! Si cambia di passo!