La nostra prima giornata a Fare é caratterizzata da una pioggia intermittente che renderà vano il nostro tentativo di andare a vedere la folklorica corsa dei portatori di frutta. Con questi acquazzoni rimediamo solo dei sorrisi e due chiacchere con gente che come noi va a ripararsi sotto i portici dalla pioggia battente. Quando le schiarite lo permettono ripieghiamo su alcuni giretti in centro e nelle spiagge a prossimità. Oggi reincontriamo anche Taina e Julien, colleghi di workaway a Vaihuti, che sono alloggiati e motorizzati da uno zio di Taina. Festeggiamo la rimpatriata con una birra. A fine giornata la stanchezza si fa sentire. E non é certamente domani mattina che staremo a letto fino a tardi, dato che alle 4 si gioca la finale dei mondiali, e il nostro ostello é anche uno dei pochissimi bar dell'isola. É comunque interessante vedere come la cosa é vissuta qui, che sì fa parte della Francia, ma é anche un altro paese. In molti si presentano al bar a vedere la partita, ma i volti sono soprattutto dei metropolitani in vacanza o espatriati qui, forse i Polinesiani la guardano a casa. L'atmosfera é abbastanza rilassata per l'occasione, e dopo le grida di esultanza che seguono la vittoria, il resto della domenica continua come non fosse successo niente. Taina e Julien passano a prenderci all'ostello per portarci al campeggio, dall'altra parte dell'isola. Ne approfittano per farci fare il giro dell'isola, con un alt alle anguille sacre, che invitano a uscire fuori dall'acqua con una scatoletta di sgombri. Facciamo un picnic per pranzo tra una pioggia e l'altra, lottando un po' contro le zanzare. Ci lasciano al campeggio che é proprio di fronte a una bella spiaggia, con la barriera corallina a qualche centinaio di metri di distanza. Il tempo é bruttino ma riusciamo a montare la tenda senza bagnarci. Per metà prezzo guadagnamo un po' di privacy, visto che nessuno é invitato nella nostra tenda, e che nel dormitorio dell'ostello qualsiasi cliente del bar poteva entrare da un momento all'altro per recarsi nei bagni condivisi, bagni allo stesso tempo per l'ostello e il bar. I giorni successivi trascorrono tra giri dell'isola e pasti condivisi con Taina e Julien. Quando siamo da soli, possiamo raggiungere un hotel 5 stelle a una mezzoretta di cammino, dove al prezzo di un aperitivo abbiamo accesso a internet e ad una bella spiaggia dove vediamo delle razze leopardo! La vita in campeggio é abbastanza calma, a parte una notte quando il vento forte minaccia di strapparci la tenda e dobbiamo traslocare al buio verso un luogo più al riparo. Ah, e ogni notte non c'é acqua per chissà quale motivo. Facciamo diversi incontri e discussioni con diversi gruppi di turisti che restano in media per 3 notti prima di ripartire. Siamo proprio nel mezzo delle manifestazioni legate all'Heiva. Riusciamo ad assistere al lancio del giavellotto e ad un impressionante allenamento di sollevamento pietre. Verso la fine del nostro soggiorno la pioggia e il vento abbandonano i nostri giorni, il mare calmo é l'occasione di nuotare fino alla barriera davanti al campeggio! Il giorno dopo affittiamo a un altro zio di Taina due kayak al modico costo di due casse di birra e remiamo di fronte a Fare. Dei pesci pagliaccio sono molto insistenti e chiedono del cibo lungo tutta la nuotata. Una scatoletta di sgombri li accontenta ma soprattutto attira una buona decina di squali che iniziano a nuotarci intorno! Ora possiamo davvero dire di averli visti! Nessuno si fa mordere e l'indomani siamo pronti per volare a Moorea. Taina e Julien ci scarrozzano un'ultima volta in direzione dell'aereoporto. Arrivederci a Papeete!