Degli altri viaggiatori ci hanno parlato bene di Hpa-An, un paesino verso il sud della Birmania. Per andarci da Inle, la maniera più diretta è prendere un bus di notte... arriviamo più che in orario con un bell'anticipo di 5 ore. Ma è troppo presto e la nostra stanza non è ancora pronta! Per fortuna l'hotel ha una terrazza tranquilla dove aspettiamo, e sono tanto simpatici da preparci la stanza per un check-in anticipato. Pomeriggio tranquillo a passeggiare e a riposarsi in un bar. L'indomani noleggiamo uno scooter semi-automatico all'hotel, come sempre non c'è nessuna formalità né contratto da firmare, ecco le chiavi! Il serbatoio è quasi vuoto, iniziamo con travasarci il volume di una bottiglia di whisky per iniziare l'esplorazione. Come spesso in Asia, è comunissimo vedere su lato strada degli scaffali pieni di bottiglie di vetro con della benzina vendute da privati, che rendono molto improbabile la possibilità di restare a secco anche seguendo i cammini più remoti. Giornatona piena, le attrazioni ufficiali di Hpa-An non sono un granché, lo spettacolo vero è costituito dal paesaggio carsico e dalle scene di vita campestre a cui assistiamo attraversando i villaggi. La gente qui è molto simpatica, e patriota! Rosso, bianco e blu, i colori della bandiera dello stato di Karen, sono esposti ovunque e adornano i muri di ristoranti e commerci vari. Gli uomini portano spesso delle tipiche canottiere colorate con delle frange che penzolano un po' qui un po' là. Molte grotte sono state tramutate in luoghi di culto, con statue di Budda circondate da neon e luci tipo luna park. Ci sono anche un paio di scalinate che portano a dei belvedere, ma purtroppo in questi giorni l'aria è molto umida e la vista non può spingersi troppo in là. In uno incontriamo delle scimmie, mentre ci stiamo rimettendo le scarpe, una cerca di fregrare una calza a Jade, quando lei la scaccia, la scimmia risponde afferrandole il braccio e spalancando la bocca preparandosi a morderla! Per fortuna sono proprio di fronte con la mia scarpa in mano, e vedermi sollevarla verso l'alto per abbattergliela addosso le fa cambiare idea. Rimane comunque nei paraggi provando ad avvicinarsi di soqquatto, ma la teniamo d'occhio! Gli altri incontri che facciamo sono più piacevoli: una contadina ci mostra fiera la sua produzione di noccioline e semi di lino in una fattoria bellissima, prendiamo un tè con dei locali nei pressi di un canale da cui osserviamo un tramonto di fuoco che cala sugli orti, poco prima di spostarci affianco a una grotta nota per le migliaia di pipistrelli che escono al crepuscolo creando un velo sinuoso e cinguettante. I giorni seguenti saranno sempre in sella, scopriamo una bellissima vallata con una strada rossa in mezzo ai campi di riso in un'atmosfera magica. La percorriamo fermandoci di continuo per un ennesimo scatto dei buoi, dei lavoratori e dei campi. Ci piacerà così tanto che torneremo anche il giorno dopo per goderci un magnifico tramonto. Ci tentiamo anche una strada secondaria ma ci perdiamo dopo una deviazione per lavori in corso, ripassiamo non so quante volte nello stesso villaggio sotto gli occhi curiosi dei locali divertiti. All'ultimo tentativo troviamo la direzione buona, anche se date le condizioni della strada stiamo quasi facendo del cross! Dopo queste escursioni i nostri vestiti sono coperti e impregnati di polvere rossa!

Il quartiere dove alloggiamo è pieno di vita, ci sono anche molti induisti e musulmani, siamo proprio affianco a un mercato e a una moschea. In strada osserviamo una particolare diversità etnica con persone più scure e dai nasi più pronunciati che fanno pensare a degli indiani, ma che spesso portano comunque il tanaka. I disegni sul viso poi sono ancora più variegati del solito. Passiamo diverse mattinate a osservare questo spettacolo vivente di volti tra vestiti e mercanzie colorate. Visto che non andiamo al mare da un bel po', organizziamo un trasporto ancora più a sud. Si parte per Dawei!