Lasciamo Bora molto contenti del nostro soggiorno. Durante il piacevole viaggio sul cargo scambiamo due chiacchere con un simpatico americano che si unisce agli equipaggi di diverse imbarcazioni per viaggiare e alloggiare gratuitamente durante il suo soggiorno. Giunti a Raiatea, riconosciamo sul molo tutti i colleghi di Vaihuti che vogliono imbarcare per Huahine. Insieme a Marie Louise che ci attende, rincrociamo rapidamente Taina e Julien e Deborah e Francesco. Poco tempo per le chiacchere, devono imbarcare in fretta! Marie Louise é contenta di rivederci e del fatto che il nostro soggiorno a Bora sia andato benissimo. Insalatona di tonno per festeggiare! Ora che a Bora ci siamo abituati alle nuotate iniziamo a provare a fare snorkeling anche di fronte a casa di Marie, che ha un kayak e delle pinne che ci mette gentilmente a disposizione. La fattoria di perle abbandonata al largo di fronte a casa sua diventa la nostra destinazione più frequente. Ritroviamo tutti i pesci che abbiamo visto a Bora e anche un bel anemone con i suoi pesci pagliaccio! Il sabato c'é la prima serata dell'Heiva i Uturoa, andiamo con Marie e sua sorella Caroline a vedere i canti e le danze. Ci sono un gruppo di bimbi, di mamme e di adolescenti che si sfidano con diverse coreografie. Tra bellissimi costumi vegetali e ritmi frenetici non ci si annoia. Bravissime in particolare le mamme che sono scatenate e riescono ad avere un movimento all'unisono e al ritmo dei tamburi! Questa settimana sarà ancora più ricca della prima in quanto a scoperte culinarie. Marie Louise ha voglia di farci provare tante buonissime specialità soprattutto a base di pesce (operu, loches, pesce alla vaniglia, sashimi etc), e qualche dolce come il poe di goyava. Ci insegna anche come ottenere manualmente il latte di cocco dalla A alla Z, sorvegliando che tutto sia fatto nelle regole dell'arte.

Abbiamo anche la fortuna di assistere e aiutare la famiglia di Caroline nella preparazione del mitihué, cocco fermentato. Il processo richiede delle noci di cocco giovani, la cui polpa é ancora molle. La prima tappa consiste nello spaccare a metà con l'ascia le noci, per poi separare la polpa dalla noce con un apposito coltello. Se si vuole si può recuperare anche l'acqua di cocco da bere a questo stadio. Le semisfere di polpa sono poi sbucciate con dei pelapatate per togliere i resti di buccia e assicurarsi che restino bianchissime. Una volta lavate sono grattuggiate con una macchina e messe in dei bidoni con dell'acqua. La preparazione più comune richiede di aggiungere dei gamberetti per accelerare la fermentazione. Ma visto che la famiglia é avventista e i crostacei non sono ammessi nella dieta, la fermentazione in questo caso prende più tempo ma assicura al mitihué un sapore migliore a mio parere. Dopo 4-6 giorni il mitihué sarà bollito e messo in bottiglia per essere venduto in tutti i supermercati di Raiatea! Lavoriamo due mattinate consecutive soprattutto con Jonathan, il genero di Caro. Dopo aver terminato la preparazione delle noci, Jonathan ci porta a recuperare una nassa che ha lasciato tre giorni fa vicino a casa sua. Prendiamo la sua barca e andiamo con suo fratello alla ricerca dei galleggianti che ha lasciato per ritrovarla. Mi tuffo per avere un'anteprima dei pesci catturati mentre i due fratelli issano a bordo la gabbia. La maggior parte dei pesci sono dei pesci chirurgo. Ai nostri occhi la pesca é stata buona ma Jonathan sembra un po' deluso, a parte per un bel pesce luna che pare sia molto ambito. I due fratelli sono comunque contenti di vedere le foto subacquee delle operazioni di risalita della nassa.

Il resto della settimana passa tranquillamente tra passeggiate e nuotate. Torniamo al fa'apu di famiglia per raccogliere pompelmi, papaye e corossol. Jade é diventata una scimmia e sale volentieri sugli alberi per prendere i frutti maturi! Un paio di volte la prendo sulle spalle per raggiungere alcuni frutti inaccessibili. Ripartiamo con un grosso bidone pieno di frutta in direzione di casa, ma prima facciamo alt al fiume per rinfrescarci! Sulla via del ritorno stiamo sul cassone a ammirare la campagna polinesiana e asciugandoci al sole quando un forte odore di vaniglia impone una deviazione. Marie prende a destra e scopriamo degli enormi tessuti coperti dai preziosi baccelli stesi al sole ad essicare. Scambiamo due chiacchere con i lavoratori che recuperano il tutto prima che a mezzogiorno la temperatura salga troppo e rovini i principi attivi. Pare che debbano anche spesso massaggiare tutti i baccelli uno a uno per far circolare l'olio all'interno. Peccato che non si possa fare una foto del profumo! Terminiamo questa ricca settimana con un'uscita in barca per andare alla barriera con la cugina di Marie e sua figlia. Mentre le 3 donne pescano con delle canne in bambu con i piedi sulla barriera, io e Jade andiamo a fare un giro con maschera e boccaglio (lato laguna!). I coralli sono ancora più belli e preservati di quelli di Bora e ogni tanto affiorano le pinne dorsali di squaletti pinna nera. Sono velocissimi ma Jade riesce a farne una foto! Dopo una buona pesca andiamo a mangiare al motu pubblico di Taputapuatea. É un bel posto che le famiglie usano per venire a fare picnic, barbecue, e svagarsi un po'. Dopo mangiato andiamo a fare un giro in acqua e troviamo un bellissimo fondale, più profondo e con diversi squali anche abbastanza grandi che girovagano in cerca di pesci. Finalmente li vedo anch'io da vicino! La sera deliziosa zuppettina con il pesce fresco, e preparazione per andare a Tahaa da Manutea per un'altra avventura!