Il bus che ci porterà da Rio Tranquilo a Cerro Castillo é partito da Cochrane ed é diretto oltre la nostra destinazione, a Coyhaique. Non é quindi scontato che ci siano posti per noi! Il bus arriva alle 11 e 30, e fortunatamente c'é spazio, anche se dobbiamo cedere il posto dove ci siamo seduti almeno due volte di fronte ad alcuni "quello é il mio posto" della gente che era seduta lì ma che é scesa per fare una pausa. Partiamo verso mezzogiorno, seduti, e arriviamo alle 15. E cosa ci aspetta? Il solito giro alla ricerca di un alloggio! :) Qui a Cerro la cosa é proprio in salita, in molti ci dicono di essere al completo, e quelli che hanno spazio sono proprio poco invitanti... Ne vediamo uno che sembra pulito ma niente di ché e continuiamo a girare. Dopo una mezzoretta ci rendiamo conto che é proprio l'unica opzione possibile! Scopriremo più tardi che la cittadina é invasa da rocciatori per un incontro internazionale che si svolge questo weekend, ecco perché é tutto pieno! Quindi andiamo in questo ostello tenuto da una coppia anziana, col signore molto più avanti negli anni di lei, ma eccezionalmente arzillo e con tanta voglia di parlare anche se é sordo. Pure se dimostra un'ottantina d'anni in realtà ne ha novanta! La sera del nostro arrivo insegna a noi e a un'altra coppia di turisti francesi, Christine e Marco, dei proverbi patagonici interessanti come "El saber no toma espacio, por sabido se calla, y por callado se olvida", un detto che spinge a condividere il sapere perché anche colui che lo possiede, dandolo per scontato, lo dimenticherà a furia di non parlarne con nessuno. Il giorno successivo arrivano i nostri compagni di viaggio, Alessio e Shannon a cui abbiamo riservato una stanza nel nostro ostello. Abbiamo scoperto che al piano di sopra ci sono due stanze più recenti che si sono liberate, il che aumenta notevolmente il confort della nostra permanenza. Però abbiamo anche iniziato a notare che qui in Patagonia hanno tendenza a scaldare l'area ospiti molto meno rispetto alla propria abitazione e che l'isolamento lascia molto a desiderare... Trascorro una notte in posizione fetale e chiedo alla signora due coperte in più! Mentre Alessio appena arrivato se ne va a fare scalata senza fune, con Shannon andiamo a fare un giro alla cueva de las manos, una grotta con tracce di mani risalenti a un migliaio di anni fa. Dato che oggi il Cerro é completamente coperto dalle nuvole non vale la pena scalare 1100 metri di dislivello! Domani però sembra il giorno giusto! Niente pioggia e, si spera, una buona visibilità delle torri. Ci svegliamo alle 6 e qualcosa per partire all'alba. Usciamo e troviamo un cielo di fuoco, rosso e viola, e il Cerro é lì, anche se il sole non lo tocca ancora. Ci incamminiamo e passiamo la recinzione che segna l'inizio del sentiero, non c'é nessuno per farci pagare l'ingresso, tanto meglio :) La salita prosegue per i prossimi 7 km, su un cammino di terra gradevole, con vista sulla vallata, che resta all'ombra fino a che, tutt'a un tratto, il sole fa capolino da dietro la montagna e la illumina tutta in una volta. Verso la fine dell'ascesa il suolo é gelato e presenta delle formazioni di ghiaccio molto strane, come se l'acqua congelandosi e aumentando di volume fosse stata spremuta dai pori del terra formando tanti fili di ghiaccio fragilissimi. Alle 10 e 45 siamo su, non c'é una nuvola, valeva la pena alzarsi presto stamattina! Incontriamo anche Christine e Marco, e scambiamo 4 chiacchere mentre mangiamo. Discesa senza intoppi. Festeggiamo l'escursione riuscita con una birra! E poi ci vediamo anche a cena! Domani partenza per Coyhaique, faro di civilizzazione (con lavanderie, atm, rent a car etc) nel bel mezzo della carretera austral.